sabato 13 settembre 2008

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...perchè la mia banca è differente...
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Borsa, l'Europa chiude ancora in rosso sulla scia di Wall Street
Tutte le Borse europee e Piazza Affari hanno chiuso in rosso. Dopo il tonfo di venerdì scorso, Wall Street non è riuscita a invertire la tendenza al ribasso, che anche oggi ha coinvolto i mercati mondiali dopo i massimi assoluti delle quotazioni di petrolio e oro, i minimi storici del dollaro e i nuovi dati preoccupanti sull'economia. Il prezzo del greggio continua a subire gli effetti della speculazione degli investitori in fuga dei mercati azionari e delle tensioni geopolitiche. C'è attesa per un nuovo possibile pacchetto di sanzioni dell'Onu all'Iran, mentre il Venezuela e l'Ecuador hanno inviato truppe ai confini con la Colombia ed è sempre calda la situazione in Nigeria nella zona del delta del Niger. Mercoledì si terrà un nuovo vertice dell'Opec a Vienna e si parla di possibili tagli, anche se limitati, alla produzione. L'indice Ism dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero è sceso in febbraio a 48,3 punti dai 50,7 di gennaio. Il dato è lievemente superiore alle attese (48,1), ma è in territorio di contrazione economica essendo al di sotto della soglia dei 50 punti. Nel mese sono peggiorate le componenti che misurano l'occupazione (da 47,1 a 46) e i nuovi ordini (da 49,5 a 49,1), mentre è migliorata quella relativa ai prezzi pagati dalle aziende (da 76 a 75,5 punti). Altro dato negativo: in gennaio la spesa per le costruzioni negli Stati Uniti, ha comunicato il Dipartimento del Commercio, ha registrato un calo dell'1,7 per cento. Su base annuale il dato risulta in ribasso del 3,3 per cento.Il Mibtel ha ceduto l'1,19%, l'S&P Mib l'1,23%, l'All Stars l'1,22%. Alitalia ha chiuso in calo del 4% dopo aver comunicato venerdì che la disponibilità e i crediti finanziari a breve del gruppo sono scesi al 31 gennaio di 85 milioni a 282 milioni, mentre l'indebitamento netto è cresciuto di 81 milioni a 1,28 miliardi. In deciso ribasso anche Fastweb (-5%), Mediolanum (-4,49%), L'Espresso (-4,3%), Fondiaria (-3,8%), Stm (-2,8%). Telecom Italia ha ceduto il 2 per cento. In netta controtendenza Autogrill (+3%). Impregilo ha perso il 3,3% dopo il rinvio a giudizio di ex manager della società per l'inchiesta sui rifiuti in Campania. Fra gli industriali, anche oggi Fiat, che in giornata ha toccatoi inimi da due anni, è stato il più trattato, ma il suo bilancio è meno negativo della media, con una flessione dello 0,63% a 14,01 euro. Finmeccanica è salita in controtendenza dello 0,39% dopo il miglioramento del giudizio da parte di Credit Suisse.In difficoltà Mediaset (-2,59% a 5,82 euro): le quotazioni sono state penalizzate dal taglio della raccomandazione operato dagli analisti di Ubs, che hanno abbassato il rating a 'sell' dal precedente 'neutral'. Rivisto anche l'obiettivo di prezzo, portato a 5 euro da 7,3. La decisione, spiegano gli esperti, arriva dopo che negli ultimi mesi il titolo ha fatto meglio del mercato, prestazione definita «ingiustificata».Le borse europee hanno chiuso in passivo anche se al di sopra dei minimi di giornata. Il Dax ha perso lo 0,86%, il Cac 40 l'1%, l'Ftse100 l'1,12%. Molto pesanti i tecnologici, le utilities, i finanziari e le costruzioni. A Londra il colosso bancario Hsbc ha guadagnato controccorente il 3,2%: nonostante un aumento del 63% a più di 17 miliardi di dollari degli accantonamenti per debiti dubbi per il 2007, i mercati sono stati rassicurati da un aumento del 21% dell'utile netto. Tra le altre banche, Hbos è caduta del 7,5%, Royal Bank of Scotland del 4%. Pearson ha ceduto il 2,6%: l'editore del Financial Times ha presentato buoni risultati, ma pesano i timori di recessione per gli Stati Uniti, dove la casa editrice è attiva soprattutto nell'editoria scolastica.A Parigi Eads è balzata del 9,2% dopo la vittoria nella gara da 40 miliardi di dollari per la fornitura di 179 aerocisterne per il Pentagono. A Francoforte in controtendenza Man (+4,69%) e Volkswagen (+1,4%): dopo l'annuncio della presa di controllo sul gruppo svedese di mezzi pesanti Scania da parte del gruppo automobilistico, torna l'ipotesi di un alleanza a tre, con Man, nella produzione di camion.Nervosismo alla borsa di New York, in altalena tra ribassi frazionali e guadagni molto contenuti scontando le perdite dei titoli bancari (Citigroup sprofonda a 23,09 dollari, ai minimi dal 1998) e assicurativi messi sotto pressione dalle cattive notizie annunciate dal miliardario Warren Buffett, mentre il dollaro sprofondava al nuovo minimo record contro l'euro di 1,5274. L'indice Dow Jones ha ceduto lo 0,06% (a 12.228,90 punti), il Nasdaq ha perso lo 0,57% (a quota 2.258,60), mentre lo Standard & Poor's 500 si è attestato a 1.331,34 punti (+0,05%).Buffett ha dichiarato che è stata respinta la sua proposta di 'salvataggiò dei cosiddetti bond insurer Ambac (-10,77% a 9,94 dollari) e Mbia (-2,7% a 12,62 dollari), i due gruppi specializzati nell'assicurazione di obbligazioni travolti dalla crisi del credito strutturato innescata dal tracollo dei mutui subprime. Il guru della finanza si era offerto di assumere rischi a valere sulle obbligazioni più solide, in particolare quelle emesse dalle municipalità. L'Oracolo di Omaha, com'è noto pure il miliardario 77enne del Nebraska, ha gelato gli assicurativi dichiarando che per le compagnie «la festa è finita» e che i loro profitti scenderanno in modo «rilevante» nel 2008.L'indice che raggruppa i titoli del settore nello S&P's 500 segna un ribasso del 2%. Si aggrava, dunque, lo scenario del settore bancario e finanziario statunitense, tenuto conto che oggi Ambac e MBIA hanno fatto sapere che le perdite sono proseguite anche agli inizi del 2008, mentre stanno trattando con le agenzie di rating e con le banche per cercare di salvaguardare l'attuale rating di tripla A. Giù il colosso assicurativo Aig (-0,36% a 46,89 dollari). Tonfo di Ford (-5,36% a 6,18 dollari) dopo che Citigroup ha abbassato il giudizio sul titolo da 'hold' a 'sell'. La casa automobilistica ha inoltre riportato un calo delle vendite del 7% a febbraio e annunciato il taglio della produzione del 10% nel secondo trimestre. L'Asia teme la recessione e brucia i guadagni di febbraio Le Borse asiatiche hanno iniziato la settimana azzerando in una sola seduta i guadagni messi a segno in tutto il mese di febbraio. A far tremare i mercati è ancora una volta lo spettro della recessione che di fatto fa presagire un rallentamento dell'economia globale. Unica eccezione la Cina, che recupera parte dei cali della scorsa settimana e ancora una volta si dimostra un mercato con una spiccata tendenza a orientarsi indipendentemente dall'andamento generale. Non così Tokyo, dove oggi il Nikkei 225 ha chiuso lasciando sul terreno un pesante 4,5%, a 12.992,18 punti.In controtendenza Shanghai, prima Borsa della Cina continentale, che ha chiuso in rialzo del 2,1% tra forti acquisti sulle compagnie di trasporto aereo e i produttori di bevande. Anche la più piccola Shenzhen ha chiuso in positivo, con un +2,7%. Oggi il parlamento cinese ha inaugurato la sua nuova sessione annuale e, secondo gli analisti, gli investitori si sono lanciati sugli acquisti tra attese positive su imminenti riforme del mercato.

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